Tempestività delle riserve e istanza di recesso: la giurisprudenza chiarisce gli oneri dell’appaltatore in caso di sospensione illegittima e indisponibilità delle aree
Tempestività delle riserve e istanza di recesso: la giurisprudenza chiarisce gli oneri dell’appaltatore in caso di sospensione illegittima e indisponibilità delle aree
(commento a sentenza Corte d’Appello di Messina del 3 dicembre 2024).
A cura di Avv. Alessandro Bonanni, Dott.ssa Angelica Coppola
Abstract
La sentenza in commento, resa dalla Corte d’Appello di Messina, si inserisce nel solco della giurisprudenza consolidata in materia di appalti pubblici, affrontando due profili di rilievo: l’onere di tempestiva iscrizione della riserva in caso di sospensione dei lavori e il diritto dell’appaltatore al risarcimento dei danni derivanti dalla mancata disponibilità delle aree, condizionato all’aver previamente presentato istanza di recesso.
Pur riferendosi ad un appalto disciplinato dal D.P.R. 554/1999, la pronuncia si presta a una riflessione estesa anche alla disciplina attuale contenuta nel D.Lgs. 36/2023, che ha recepito e riorganizzato – senza sovvertirli – i principi elaborati dalla giurisprudenza, introducendo tuttavia disposizioni di maggiore dettaglio e sistematicità.