Parità di genere e avvalimento premiale: Consiglio di Stato, sez. VI, n. 5345 del 18 giugno 2025

Parità di genere e avvalimento premiale: Consiglio di Stato, sez. VI, n. 5345 del 18 giugno 2025

A cura di Avv. Chiara Scardaci, Avv. Vincenzina Dima

Abstract 

Con la sentenza n. 5345 del 18 giugno 2025, la VI sezione del Consiglio di Stato ha ammesso la possibilità di fare ricorso all’avvalimento premiale della certificazione della parità di genere, assimilandola ad una certificazione di qualità dei processi aziendali e valorizzando la finalità prococorrenziale dell’istituto. 

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L’ANAC sulla possibilità di  modifica delle quote di partecipazione di un RTI affidatario

L’ANAC sulla possibilità di  modifica delle quote di partecipazione di un RTI affidatario

A cura di Avv. Giuseppe Imbergamo, Avv. Tania Rea

ABSTRACT

L’ANAC con parere di funzione consultiva n. 21 del 21 maggio 2025, con riferimento ad una gara disciplinata dal D.lgs. n. 50/2016, ha ribadito che, sebbene in caso di affidamenti a RTI viga il principio di libera suddivisione delle quote di partecipazione ed esecuzione dei lavori tra le singole imprese riunite, bisogna comunque rispettare la quota di qualificazione della singola impresa riunta. 

Tale parere, sebbene riferito a una gara disciplinata dal vecchio Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. n. 50/2016), fa esplicito riferimento anche al nuovo Codice (D.lgs. n. 36/2023) e conferma l’orientamento già espresso dall’Autorità in linea con la giurisprudenza europea.

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(commento a sentenza Corte d’Appello di Messina del 3 dicembre 2024).

A cura di Avv. Alessandro Bonanni, Dott.ssa Angelica Coppola

Abstract

La sentenza in commento, resa dalla Corte d’Appello di Messina, si inserisce nel solco della giurisprudenza consolidata in materia di appalti pubblici, affrontando due profili di rilievo: l’onere di tempestiva iscrizione della riserva in caso di sospensione dei lavori e il diritto dell’appaltatore al risarcimento dei danni derivanti dalla mancata disponibilità delle aree, condizionato all’aver previamente presentato istanza di recesso.

Pur riferendosi ad un appalto disciplinato dal D.P.R. 554/1999, la pronuncia si presta a una riflessione estesa anche alla disciplina attuale contenuta nel D.Lgs. 36/2023, che ha recepito e riorganizzato – senza sovvertirli – i principi elaborati dalla giurisprudenza, introducendo tuttavia disposizioni di maggiore dettaglio e sistematicità.

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